L’immagine è, innanzi tutto, informazione e comunicazione.
Troppo spesso ci si occupa solo parzialmente dell’immagine aziendale, limitandosi a curare le forme di comunicazione volitiva, quali la pubblicità o altre modalità di marketing, quasi che occuparsene in modo approfondito sia qualcosa di superfluo.
Nella comunicazione tra persone, circa il 20% passa attraverso le parole, il 55% viene trasmesso con il linguaggio del corpo, il 25% attraverso le maniere, l’uso della voce, i comportamenti e le usanze.
In modo analogo la comunicazione aziendale, oltre che nelle manifestazioni volitive ed il livello di servizio, si trasmette attraverso i comportamenti delle persone che vi lavorano, la loro cortesia, attenzione e disponibilità nei confronti dei clienti o delle persone con le quali ci si trova ad interagire.
Affinché la rappresentazione di un’opera teatrale sia capita e apprezzata, è necessario che i ruoli siano identificabili. Occorre che il costumista, il truccatore e il parrucchiere concordino le loro scelte con il regista. Quest’ultimo cura scrupolosamente che la regia sia aderente al testo dell’autore. Lo sforzo di tutti va nella medesima direzione.
La stessa cosa si verifica in un’azienda.
Anche se a volte può risultare incomprensibile, tutti i messaggi, da parte di tutti gli attori, devono andare nella medesima direzione.
Si rimane sorpresi entrando in aziende nelle quali ognuno agisce per conto proprio e a seconda dell’umore del momento, per non parlare dell’arredamento e della sistemazione degli ambienti, e della qualità delle prestazioni.
L’interlocutore occasionale è disorientato dalla mancanza di connessione tra le diverse comunicazioni, interne, esterne, personali, istituzionali.
Alla fine queste manifestazioni di anarchia, o individualismi, vanno ad intaccare la credibilità aziendale.
Relazione tra coerenza dell’immagine dell’Azienda e qualità percepita.
Alcuni studi hanno dimostrato con certezza che esiste una relazione tra la coerenza dell’identità visiva e la coesione interna del gruppo aziendale. Questa coesione rappresenta un segnale per gli estranei ed è un potente stimolo aggregativo per gli individui: ecco due buoni motivi per intervenire e uniformare, all’interno dell’azienda, i codici visivi in vigore.
Che si sia convinti fautori dell’individualismo o sostenitori dell’idea stessa di uniforme, si deve constatare che tutti gli appartenenti alle grandi corporazioni portano una divisa.
Per le persone che lavorano in azienda ciò non significa che si deve cambiare la propria immagine, bensì cercare un adeguamento di questa a ciò che si è nel contesto aziendale e sociale in cui si è inseriti.
L’aspetto esteriore costituisce la prima fase della comunicazione.
Sia che incontriamo una persona o che parliamo al telefono, ancora prima di avere detto “Buongiorno!” la nostra immagine si è rivelata al nostro interlocutore e questi consapevolmente, o inconsapevolmente, l’ha decodificata e ha risposto.
E la qualità della sua risposta è certamente stata influenzata da ciò che gli abbiamo trasmesso e dalla sua percezione.
L’immagine che trasmettiamo è una voce silenziosa che ci precede, suscita impressioni e si fa sentire sotto le parole di ciò che diciamo: può essere quindi valore detratto o valore aggiunto.
Non è indispensabile parlare o fare qualcosa per comunicare, non è possibile non comunicare e qualsiasi interazione con un cliente o fornitore crea comunicazione.
Diventa opportuno cominciare a chiedersi: che cosa è stato comunicato? Cosa è stato capito? Cosa è stato risposto?
Per chiarire questi dubbi ci si deve occupare dell’immagine dell’azienda e del proprio personale, in funzione degli obiettivi che si vogliono raggiungere, ed è bene che il management dell’azienda dedichi attenzione a come si tratta con chi ci ascolta, sia internamente che esternamente. Occuparsi di migliorare l’immagine aziendale quasi sempre significa anche dare l’esempio.
È ciò che si chiama saper comunicare, saper motivare, e che qualcuno definisce saper vivere.
Ogni persona con cui un’azienda si trova ad interagire telefonicamente o fisicamente, ogni cliente, fornitore o visitatore occasionale, sono un potenziale diffusore di comunicazione positiva o negativa, che in entrambi i casi possono avere ripercussioni importanti nel breve o nel lungo termine.
Ogni persona presente in azienda dà un proprio contributo importante al successo e allo sviluppo della propria azienda, ed al tempo stesso non può ritenersene estraneo: un’azienda può essere paragonata ad una piccola tribù, dove il benessere, la sicurezza e la stabilità di tutti i componenti è il risultato dell’apporto di ciascuno.
Ogni Azienda ha tutto da guadagnare se si occupa della propria immagine e di quella delle proprie persone, perché essa è una forma di comunicazione molto efficace, e come tale è bene porla al proprio servizio.