Il calcolo di questo indicatore si prefigge l’obiettivo di misurare la forza intrinseca dei prezzi dello strumento finanziario.
Il Relative Strenght Index non deve essere confuso con la più diffusa definizione di Forza Relativa, che pone a confronto il comportamento di due strumenti finanziari distinti. In questo caso ci troviamo di fronte alla valutazione di forza intrinseca dello strumento finanziario in se stesso. La formula di calcolo, ha un passaggio intermedio e si presenta come segue:
RS = Su /Sd
Dove:
RS = Relative Strenght;
Su = Sommatoria chiusure al rialzo di n periodi;
Sd = Sommatoria chiusure al ribasso di n periodi.
Da questa formula è poi possibile calcolare il passaggio successivo:
Rsi = 100 – [100/(1+Rs)] Ovvero
Rsi = 100 x Su/(Sd+Su)
Dove
Rsi = Relative Strenght Index;
RS = Relative Strenght
Su = Sommatoria chiusure al rialzo di n periodi;
Sd = Sommatoria chiusure al ribasso di n periodi.
Il risultato è un oscillatore delimitato (normalizzato) in una fascia di oscillazione che va da 0 a 100 e che presenta, oltre a una zona neutra centrale, due zone estreme: da 0 a 30 ipervenduto e da 70 a 100 ipercomprato.
Oltre all’analisi delle divergenze, descritte nella sezione del momentum e che possono essere applicate a tutti gli indicatori e oscillatori, si cercherà nei prezzi un punto di ingresso long quando l’Rsi uscirà dalla zona di ipervenduto, mentre si cercherà l’opportunità di entrare short una volta che l’Rsi sarà uscito dalla zona di ipercomprato