Come tutti i prodotti obbligazionari strutturati le Equity Linked Note sono obbligazioni il cui rendimento è scomponibile in due distinte componenti, una parte fissa e garantita, ed una parte variabile in quanto indicizzata alla dinamica di una variabile finanziaria di riferimento. La caratteristica che distingue nettamente lo strumento dal resto dei prodotti appartenenti alla macro categoria dei prodotti strutturati sta nel fatto che lo strumento sottostante a cui si riferisce l’obbligazione può essere un’azione o un indice azionario.
Si tratta, in altre parole, di uno strumento obbligazionario a tasso fisso il cui valore di rimborso è determinato essenzialmente dall’andamento di una variabile di mercato in quanto il premio a scadenza per la sottoscrizione dello stesso è legato ad uno o più indici azionari.
La misura del premio pagato a scadenza sarà tanto più elevata quanto maggiore è stata la performance del mercato azionario. Se il parametro al quale è indicizzato il rendimento del titolo è un paniere di azioni si parla specificamente di basket linked notes.
Composizione strutturale dello strumento
La struttura dello strumento è semplice in quanto scomponibile in due componenti principali: una rappresentata da un’obbligazione ordinaria a tasso fisso, per maggiori informazioni sull’argomento è possibile vedere questa guida sulle obbligazioni a tasso fisso su Leobbligazioni.com, e l’altra consistente in un’opzione call sul titolo azionario di riferimento. Solamente se a scadenza il titolo ha accresciuto le proprie quotazioni risulta conveniente l’esercizio della call, avendo diritto a percepire il differenziale tra il tasso spot dell’azione o dell’indice azionario ed il prezzo di esercizio a cui si riferisce il contratto di opzione.
Quindi, con la sottoscrizione di un simile strumento l’investitore, a fronte di una cedola più bassa rispetto ai tassi correnti di mercato, beneficia di un rialzo delle quotazioni azionarie.
Un esempio di utilizzo di un’obbligazione Equity Linked
Consideriamo l’esempio seguente per poter comprendere l’utilità dello strumento. Prendiamo in considerazione un’obbligazione emessa da una società come parte di un programma di emissione a medio-lungo termine nell’ambito di una transazione con un dealer di prodotti strutturati su equity.
L’obbligazione emessa sarà un titolo a reddito fisso in tutto e per tutto ad eccezione che la sua cedola rappresenterà in parte i dividendi sull’azione sottostante ed il valore di rimborso dell’obbligazione è direttamente collegato alla performance del prezzo dell’azione al quale si riferisce. Questa società copre la propria esposizione entrando in un equity swap con il dealer per ricevere il rendimento complessivo dell’azione (o dell’indice) di riferimento, coprendo in tal modo la propria passività rappresentata dall’obbligazione in cambio del pagamento di un rendimento ancorato al Libor.
Quali prospettive di guadagno muovono gli emittenti ed i sottoscrittori?
Dal punto di vista della società, questa operazione potrebbe essere vantaggiosa e molto attraente se i pagamenti in uscita previsti sullo swap e dipendenti dall’andamento del Libor fossero inferiori rispetto a quelli contemplati dalle cedole secondo un’emissione obbligazionaria ordinaria.
Dal punto di vista dell’investitore di un’equity linked note vi è il vantaggio di effettuare un investimento a capitale garantito, ottenendo alla scadenza un valore del capitale di rimborso almeno pari al valore inizialmente versato e in più, allo stesso viene riconosciuta una percentuale dell’incremento dell’azione o dell’indice azionario nel periodo quando questa è positiva.
Un possibile svantaggio per il sottoscrittore
Lo svantaggio potrebbe essere insito nelle modalità di determinazione della percentuale riconosciuta su un dato incremento del prezzo del titolo, in quanto molto spesso il calcolo dell’incremento è basato, anziché sulla rilevazione dell’incremento effettivo, ovverosia sul calcolo puntuale dell’incremento dal primo all’ultimo giorno della finestra temporale di riferimento, su un incremento ottenuto come media dei valori nel periodo considerato. La conseguenza di ciò sta nel fatto che mentre tale modalità potrebbe giovare il risparmiatore in periodi di forte volatilità e “lateralità” di mercato, in fasi tendenzialmente rialziste questo criterio computistico potrebbe andare a penalizzare il sottoscrittore stesso.