All’arrivo dei primi freddi, per gli italiani partono le consuete spese per il riscaldamento, bene primario e al contempo ottimo investimento per ridurre altre spese favorite dal “bel tempo”: con le temperature rigide infatti, è più piacevole stare a casa, invitare gli amici a cena e a vedere la partita, o starsene rannicchiati col partner sotto al piumone, rinunciando quindi a passeggiatine e ristoranti fuori porta. Eppure, con i tempi che corrono, anche sul riscaldamento è doveroso ripensare i costi e le spese dovute a inefficienze e sprechi. Vi suggeriamo come fare, dai metodi più semplici a quelli più innovativi.
Evitate le dispersioni termiche
Le dispersioni sono un problema spesso sottovalutato e che pure però sottrae calore agli appartamenti. Utilizzate quindi dei paraspifferi, in stoffa e riempiti di sabbia, da posizionare al margine inferiore delle porte esterne. Oppure, se preferite una versione più innovativa, quelli composti da un doppio rullo di materiale isolante, da posizionare nei punti strategici della parte bassa della porta. Anche i termosifoni vanno isolati sufficientemente, con fogli in alluminio, provvisti di nastro biadesivo posizionato dietro ai radiatori, al fine di ridurre le dispersioni termiche.
Agite sugli infissi e sui vetri
Non sottovalutate l’importanza dei serramenti per ridurre il freddo: se potete sostenere costi importanti, non sarebbe una cattiva idea sostituirli con prodotti più innovativi, pensati per ridurre dispersioni e potenziare il calore. Se le guarnizioni hanno fatto il loro tempo, rinnovatele. Prestate attenzione anche ai vetri: l’uso del doppio vetro consente di risparmiare sul riscaldamento domestico con percentuali soddisfacenti. Potete anche introdurre il doppio serramento, più interno, creando una doppia finestra.
Dissociatevi da certe statistiche
Secondo l’Osservatorio sull’Efficienza Energetica commissionato da Domotecnica in partnership con Enel Energia (realizzato da Ispo), troppi italiani in casa hanno impianti poco efficienti. Le caldaie tradizionali sono adottate dal 64% delle famiglie, mentre sono pochi i nuclei familiari che si affidano a tecnologie come gli impianti a condensazione (18%) o le pompe di calore. Anche dal lato distribuzione del calore emerge come la soluzione più presente in casa siano i radiatori senza valvole termostatiche (47%). Le valvole sono presenti solo sul 30% dei caloriferi.
Valvola termostatica: una scelta vincente per risparmiare
Se godete del riscaldamento autonomo, o di un impianto centralizzato con contatore di calore, optate per le valvole termostatiche sui radiatori. A cosa servono? A regolare il calore in ogni stanza. Come funzionano? Per ogni radiatore si sostituisce la valvola manuale con una valvola termostatica che regola automaticamente l’afflusso di acqua calda in base alla temperatura scelta, deviando l’acqua calda verso altre utenze o diminuendone la portata complessiva. Il costo per valvola può variare a seconda della predisposizione dell’impianto esistente. Un classico caso di risparmio a lungo, lunghissimo termine.
Pavimento termico; quando il calore vien dal basso
Chi ha detto che solo i termosifoni possono apportare calore? Riconcepite il riscaldamento casalingo pensando che il calore possa venire anche dal basso, attraverso il pavimento, sostituendo così al calore concentrato in un punto dei termosifoni, un irraggiamento uniforme in tutta l’abitazione, poiché i tubi attraversano il pavimento ed eventualmente le pareti. La miglior diffusione del calore viene raggiunta con temperature più basse, poiché il sistema di riscaldamento a pavimento impiega acqua calda sotto i 40°, una soglia da non superare anche per motivi normativi. La bassa differenza di temperatura tra il pavimento e il resto della stanza non permette la formazione di moti convettori; il sistema isolante fa da barriera ai rumori del piano sottostante.
Risparmio? Puntate sulle pdc
Le pompe di calore prelevano calore da un ambiente, e, innalzandone la temperatura, lo trasportano in un altro spazio. Un processo che richiede una certa quantità di energia elettrica oppure di gas ma inferiore a quella consumata dai sistemi di riscaldamento tradizionali. La pdc, infatti, è capace di produrre energia impiegando non oltre il 25% di energia elettrica ed utilizzando fino al 75% di energia prelevata dall’ambiente, un’energia a bassa temperatura.
La scelta totale? La casa passiva
Chi ama il cambiamento non si accontenta di svoltare su piccoli aspetti, ma lo fa globalmente. E la casa passiva, o passivhaus, è per coloro che al risparmio convenzionale preferiscono invece un’abitazione che garantisca il riscaldamento senza alcun impianto classico. Una casa passiva rispetta il protocollo del Passiv Haus Institut di Darmstadt, creato da Wolfgang Feist nei primi anni ’90 secondo cui, per il solo riscaldamento, un edificio non doveva consumare più dell’energia equivalente a 1,5 litri di gasolio/mq. Si stima che il risparmio di una casa passiva sia davvero eccezionale: per mantenere calda un’abitazione di 100 mq è sufficiente la potenza di un semplice phon per capelli; perché un edificio passivo ha un carico termico specifico di circa 10 Watt/m2, ossia di soli 1.000 Watt per 100 m.