Per i nostalgici, e per chi gli anni cinquanta li ha vissuti non soltanto attraverso i racconti dei nonni come chi vi sta scrivendo dalle pagine di questo blog, la parola “avviamento” rimanda a quelle scuole professionali che, fino al 1965, permettevano a chi aveva conseguito la licenza elementare di continuare gli studi ottenendo una formazione utile all’inserimento nel mondo del lavoro… ma ai giorni nostri la parola ha acquistato un significato diverso ( e non sto parlando del codice di avviamento postale!!)
In economia aziendale il significato di avviamento è la differenza positiva fra il valore economico di un’azienda e il suo capitale iscritto in bilancio.
In parole povere è la capacità di un’azienda a produrre nuova ricchezza. L’avviamento non è un bene a se stante, ma una qualità dell’azienda e non può essere trasferito separatamente dall’azienda stessa. Incide quindi sul prezzo di cessione.
L’avviamento di un’azienda può essere
Soggettivo: quando dipende soprattutto dalle qualità personali dell’imprenditore (nel caso di un negozio);
Oggettivo: quando dipende dall’organizzazione e dalla qualità dei beni aziendali e si trasferisce in modo automatico con il trasferimento dell’azienda