Può capitare, al momento dell’acquisto di un bene, di accorgerci poi che questo è difettoso. Non bisogna lasciarsi scoraggiare pensando ‘Accidenti, ormai l’ho acquistato’: la legge obbliga il venditore a coprire il bene venduto per due anni, per cui è lecito chiederne la sostituzione o il rimborso. Inoltre, la legge dice anche che il difetto è responsabilità del venditore, non più del produttore come prima del 2002: di conseguenza, se il venditore dichiara che la responsabilità non è sua, è disinformato o in malafede.
Cosa essenziale è conservare lo scontrino: questo è tutto ciò che ci serve per poter ottenere la sostituzione o il rimborso del bene acquistato e difettoso. Non è necessario conservare la scatola, e ugualmente non serve che sia presente il timbro del negoziante sul tagliando.
La garanzia di due anni cui abbiamo diritto si riduce a uno se ci facciamo dare la fattura. Infine, è possibile anche estendere la garanzia a cinque anni, spedendo al produttore il tagliando allegato al libretto di istruzioni.
Questo però richiede una sovrattassa, e può non essere sempre conveniente, dato che a volte la garanzia non copre tutte le parti dell’oggetto acquistato. Generalmente, l’estensione della garanzia conviene solo per i beni molto costosi, come ad esempio i televisori.