Affrontiamo un argomento molto pratico che riguarda le definizioni di Attivo, passivo, redditi e spese. Utilizzeremo questi termini non in termini ragioneristici o per proporre un analisi fondamentale dei titoli, ma li adatteremo alla nostra vita. Un attivo è un bene materiale o immateriale che produce un reddito, quindi è qualcosa che permette di produrre un flusso di entrata. Un passivo è al contrario un bene materiale o immateriale che produce un flusso di cassa negativo, ovvero diminuisce la nostra ricchezza. La sezione reddito è rappresentata da tutto ciò che produce un flusso di cassa esempio un reddito da lavoro, da dividendi, da immobili, da attività d’impresa. Il reddito si può a sua volta suddividere in reddito attivo ovvero quello proveniente dal lavoro dipendente o autonomo dal reddito passivo ovvero proveniente da impresa o investimenti per i quali non è richiesto alla persona un attività costante di lavoro. Un importante distinzione che bisogna fare è quella tra avere un impresa e lavorare per l’impresa, sono due concetti molto diversi. Un artigiano lavora nella propria attività quindi il reddito è generato dal proprio lavoro che dura anche 8 ore al giorno, inoltre se l’artigiano non lavora la sua “impresa” non genera reddito quindi non possiamo considerarlo come un vero imprenditore. L’imprenditore ai fini della nostra analisi è colui che crea un sistema e genera reddito. A prescindere dalla presenza o meno del creatore del sistema, l’impresa continuerà a generare reddito e a funzionare, esclusi i casi per i quali occorre un aggiornamento al sistema. Esempio, creo un azienda, assumo manager e operai e il sistema comincia a generare reddito, posso benissimo andarmene in vacanza per un anno, la mia azienda non ha bisogno di me perchè continuerà a generare reddito, se siete titolari di un attività e ci lavorate dentro non siete imprenditori ma lavoratori autonomi, ovviamente ai fini della nostra analisi, nel codice civile le cose sono ben diverse. Nella sezione spese invece abbiamo tutte le spese che affrontiamo, la rata del mutuo, le spese per interessi, spese per cibo ecc. Vi riepilogo con uno schema quello che ho detto:
Conto reddito
REDDITI: |
LAVORO 1000 |
DIVIDENDI 100 |
TRADING SPECULATIVO 500 |
SPESE: |
VIVERI 300 |
INTERESSI 50 |
BOLLETTE 200 |
ASSICURAZIONI 150 |
VARIE 100 |
CASH FLOW: (1600 – 800) = 800 |
Stato patrimoniale
ATTIVO | PASSIVO |
AZIONI 5000 | DEBITI CARTA CREDITO 1500 |
DEBITI VARIE 1000 | |
In questo caso abbiamo un cashflow molto semplificato, nell’attivo ci sono il valore delle azioni che generano un dividendo, mentre nel passivo abbiamo i debiti che generano interessi passivi e quindi costi. Ovviamente ogni cashflow può essere generato in maniera molto diversa, potremmo anche avere cashflow negativi. In presenza di un cash flow positivo, la parte dei soldi risparmiati possono essere impiegati per ridurre debiti oppure per essere reinvestiti in altre attività per generare altro reddito.L’attività speculativa discrezionale ovviamente se genera reddito rappresenta un reddito attivo, nel senso che è vero che avete libertà di scegliere gli orari e quanto tempo dedicare ma tuttavia dovete sempre essere presenti davanti al pc, come ho spiegato in un precedente articolo se genera reddito e vi porta via poche ore al giorno allora è in buona parte reddito passivo e in misura minore reddito attivo, tuttavia se state otto ore come zombi al pc va considerata assolutamente come un lavoro autonomo è quindo diventa un reddito attivo. Ovviamente questo è solo un esempio, tuttavia potete partire da questo e cominciare a elaborare il vostro cashflow personale, a proposito se avete un mutuo la vostra casa non è un attivo ma un passivo, questo argomento sarà discusso in un prossimo articolo visto che noto che c’è molta ignoranza tra la gente nel considerare la casa un attivo, niente di più sbagliato. Alla prossima.